venerdì 20 febbraio 2015

PUTIN A BUDAPEST: PICCOLO VALZER DI OPINIONI SULLA STAMPA ESTERA

Orbán e Putin a colloquio nell'Ufficio del premier ungherese al Parlamento
Per alcune ore martedì scorso l’attenzione della stampa internazionale si è concentrata su Budapest dove il Presidente russo Vladimir Putin è stato in visita ufficiale. Offriamo una breve rassegna stampa così come raccolta dal portale del quotidiano Népszabadság.

Il New York Times nella sua corrispondenza parla del viaggio di Putin come decisamente più dimesso rispetto alla “marcia trionfale” dell’ottobre scorso in Serbia, tanto per le difficoltà economiche russe – si ipotizza – quanto per la necessità del premier Viktor Orbán di ricucire con l’Occidente. Il leader russo si è visto in pubblico solo al momento della conferenza stampa congiunta in cui si è mantenuto comunque un basso profilo.  Non sono stati toccati argomenti scomodi per entrambi del tipo Ucraina (sponda russa) o cenni su  "democrazia illiberale"rifiuto di migranti economici (sponda ungherese).
  
Il Washington Post espone l’oggetto degli accordi firmati dai due leader, in particolare mette in risalto il favore e l’impegno di Mosca nel finanziare, costruire, e alimentare con combustibile la centrale atomica Paks-2, in grado di assicurare un quarto della fornitura di energia elettrica dell’intera Ungheria. Secondo il quotidiano l’investimento è volto a guadagnare la lealtà ungherese ed una maggiore influenza nel paese. “A quanto pare sembra essere la strategia giusta - scrive WP - considerando i favori politici e diplomatici offerti alla Russia ed elargiti col chiaro intento di strappare prezzi del gas più bassi”. Secondo una fonte diplomatica anonima esperta di questioni magiare riportata dal giornale, l’obiettivo non dichiarato della Russia è quello di rompere l’unità europea servendosi proprio degli stati più deboli. L’Ungheria dal punto di vista energetico è assoggettata. L’impegno russo nel nuovo reattore nucleare ungherese è stato dunque ripagato con un dono gradito e atteso da Putin: la possibilità di andare in visita in una capitale europea.
L'impianto nucleare di Paks in Ungheria

WP  fa anche notare come per quanto l’Ungheria abbia fatto di tutto per non caricare di significati diversi da quelli del business l’accordo del reattore di Paks e la visita di Putin, la Russia non distingue mai la politica dagli affari. Risulta poi che l’Ungheria proprio in virtù del citato accordo sia entrata in contatto con due uomini d’affari vicini al presidente russo, iscritti tra l’aprile e il luglio scorsi nella “lista nera” delle sanzioni di USA e UE scaturite dalla vicenda ucraina. Si tratterebbe di Dmitrij Kozak e Boris Gryzlov rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione delle banche coinvolte nel progetto Paks e presidente del consiglio di amministrazione dell’agenzia atomica russa Rosatom. WP conclude con le dichiarazioni del commissario del governo ungherese per l’allargamento di Paks Attila Aszódi che, interpellato sulla questione, nega la conoscenza di simili relazioni assicurando al contrario che il ruolo dei politici in affari simili è “molto piccola”.

Secondo il Wall Street Journal la visita di Putin in Ungheria è parte di un percorso di riequilibrio tra Est e Ovest di Viktor Orbán. Se infatti negli ultimi tempi il premier magiaro ha da un lato scontentato Bruxelles con misure di accentramento del potere, con la riscrittura della costituzione e con la più recente teoria della democrazia illiberale, si è mantenuto tuttavia fortemente fedele alle membership NATO e UE.

Maggiore scetticismo è manifestato dal Financial Times che ha sottolineato l’ironia nascosta del gesto con cui Putin ha reso onore ai soldati russi morti in Ungheria nel 1956 senza fare lo stesso con le vittime della rivoluzione.  Per il quotidiano britannico la tappa ungherese di Putin è la dimostrazione che in Europa ci sono ancora capitali dove viene festeggiato nonché la constatazione per l’Occidente che la Russia ha ancora influenza sull’Europa orientale e che la dipendenza energetica da Mosca è destinata a perpetuarsi.