domenica 19 giugno 2016

L’UNGHERIA RINGRAZIA SAEVARSSON E VEDE GLI OTTAVI

I magiari esultano al Vélodrome di Marsiglia
Si aspettava la gara delle conferme. L’Ungheria doveva dimostrare di non essere venuta in Francia solo per battere i cugini “asburgici”. La risposta arriva, tardiva ma convincente. Minuto '88. Lo sfortunato Saevarsson spinge nella sua porta il pallone per anticipare affannosamente Böde servito dalla destra da Nikolic. La bolgia festante dei 21.000 tifosi in maglia rossa fa tremare il Vélodrome. I magiari acciuffano il pareggio. Tutto sommato la regola di questi Europei sembra essere che i goal decisivi arrivano tutti nel finale di partita.  E l’Ungheria si adegua. La verità allora resta una. Nel momento in cui scriviamo la squadra di Storck è ancora sola in testa alla classifica con ben due punti di vantaggio su Islanda e Portogallo, che non riesce ad andare oltre lo 0-0 con l’Austria. Girone equilibrato, giochi aperti, ma il vantaggio aritmetico è indiscutibile. La qualificazione agli ottavi è davvero ad un passo.

L’autorete è esente da ogni tipo di commento. E’ un colpo di fortuna, come può esserlo un rigore fallito o una traversa. Il pareggio tuttavia è il risultato più giusto per una partita che ha visto di fronte le classiche due nazionali dalle quali puoi aspettarti i due estremi: exploit e/o eliminazione imbarazzante. Ungheria e Islanda probabilmente non saranno niente di tutto questo e lo si è visto oggi. Entrambi però hanno legittimato la qualificazione ad Euro2016 giocando davvero discretamente.
L'errore di Király

Il tecnico tedesco risolve il rebus della difesa dovuto all’infortunio di Fiola spostando Lang a destra ed inserendo Juhász al centro insieme a Guzmics. La sorpresa è la panchina del gigante Szalai. In campo dal primo minuto la coppia Priskin-Stieber protagonista della seconda rete contro gli austriaci. I magiari cominciano decisamente meglio rispetto alla gara d’esordio. Dimostrano ancora una volta stessi pregi e difetti: bravissimi nel mantenere il possesso palla e in fase di costruzione della manovra ma poco pericolosi e troppo sufficienti in attacco. L’Islanda è organizzata per attendere e ripartire anche se i maggiori pericoli vengono dai calci piazzati. Dzsudzsák questa volta si vede di più anche perché cambia spesso posizione alternandosi con un altrettanto mobile Kleinheisler. Dalla tre quarti in poi mancano idee e verticalizzazioni necessarie per tentare di penetrare la barriera difensiva islandese. Il migliore in campo è Nagy. Il giovanissimo centrocampista del Ferencváros - 21 anni compiuti venerdì scorso -  dimostra personalitá e sicurezza di un trentenne. Corre più degli altri e imposta garantendo collegamento tra difesa e centrocampo. Quando lo 0-0 sembra a tutti il risultato più giusto per il primo tempo, Király non trattiene in uscita una palla alta in area. Un errore imperdonabile per il ”vecchio” degli Europei. Dalla sua disattenzione nasce l’azione che porta l’arbitro russo Karasev ad assegnare un rigore all’Islanda. Sigurdsson spiazza Király portando in vantaggio gli isolani.
L'autogol di Saevarsson che regala il pareggio. Böde era pronto a ribadire in rete

Nel secondo tempo il gioco di Islanda e Ungheria non cambia. Cambiano le motivazioni. I magiari cominciano a premere con il passare del tempo sacrificando ordine ed equilibrio. Quando Bernd Storck capisce che non c’è più nulla da difendere mette dentro tre attaccanti. Ancora una volta i cambi si rivelano appropriati e fruttuosi. Nikolic e Böde, rispettivamante capocannonieri dei campionati polacco e ungherese, danno molto fastidio e sono determinanti nell’azione del meritato pareggio.

Gli Ottavi sono ad un passo. Prima di questo traguardo c’è il Portogallo di Cristiano Ronaldo.  Un’altra opportunità per dimostrare che non si è finiti in Francia per caso. Un’altra occasione per fare festa e bloccare i tram sul körút. Hajrá Magyarország!




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