La squadra magiara festeggia a fine partita con i tifosi |
Vista la ormai consueta “rivoluzione”dell’undici iniziale e considerati i risultati, si fa fatica a capire quale sia la formazione tipo. Le cosiddette seconde linee sono tutte parimenti competitive. La verità è che forse non esistono seconde linee. La rosa è composta da elementi di qualità equivalente, in altre parole una risorsa per un torneo con così tante partite da disputare in così pochi giorni.
La gara
In difesa, con Fiola ancora infortunato,Storck tiene a riposo il diffidato Kádár e butta nella mischia Korhut come terzino sinistro. I nuovi innesti rispetto alla gara con l’Islanda,Pintér, Gera, Elek e Lovrencsics popolano il centrocampo senza stravolgere quello che è tra i moduli preferiti dal tecnico tedesco, il 4-2-3-1. In avanti torna infatti anche Szalai. L’Ungheria non parte con lo stesso possesso palla delle gare precedenti, cosa oggettivamente difficile visto il pressing molto alto di centrocampisti e attaccanti portoghesi.I movimenti di Ronaldo, Nani e Joao Mario creano apprensione ma non impensieriscono oltremodo la retroguardia magiara. Stavolta è l’Ungheria ad aspettare e a ripartire. Il vantaggio è un capolavoro del veterano Zoltán Gera che controlla di petto ed infila con una rasoiata di sinistro da fuori area la porta difesa da Rui Patricio. Ronaldo non punge perchè praticamente annullato da Lang e Lovrencsics. Quest’ultimo, sulla destra, è anche una spina nel fianco della difesa portoghese e sarà difficile non immaginarlo più tra i titolari al ritorno di Kleinheisler. Il pareggio nasce da un’invenzione di Ronaldo che pesca in area Nani. Dopo la pausa succede tutto nei primi venti minuti con le squadre a creare azioni di pericolo ad ogni capovolgimento di fronte. Ungheria due volte in vantaggio e Portogallo due volte a rincorrere e a pareggiare con il solito Ronaldo. Il resto è solo stanchezza e paura (portoghese) di farsi ancora e troppo male. Nei minuti finali si opta consapevolmente per un pareggio che non scontenta nessuno.
L’allenatore
Probabilmente in ungherese conosce solo la parola goulash ma conta poco perché questo allenatore tedesco sa esprimersi benissimo grazie alle sue strategie, sinora tutte appropriate e fruttuose. Ha coraggio a tenere fuori contro l’Islanda Szalai ovvero chi gli aveva sbloccato la gara con l’Austria. Nella stessa partita mette dentro la coppia Nikolic-Böde che propizierà l’autorete islandese. Con il Portogallo cambia mezza squadra attuando dei cambi grazie ai quali tutti calciatori della “válogatott” hanno esordito in questi Europei ad eccezione di secondo e terzo portiere.
In difesa, con Fiola ancora infortunato,Storck tiene a riposo il diffidato Kádár e butta nella mischia Korhut come terzino sinistro. I nuovi innesti rispetto alla gara con l’Islanda,Pintér, Gera, Elek e Lovrencsics popolano il centrocampo senza stravolgere quello che è tra i moduli preferiti dal tecnico tedesco, il 4-2-3-1. In avanti torna infatti anche Szalai. L’Ungheria non parte con lo stesso possesso palla delle gare precedenti, cosa oggettivamente difficile visto il pressing molto alto di centrocampisti e attaccanti portoghesi.I movimenti di Ronaldo, Nani e Joao Mario creano apprensione ma non impensieriscono oltremodo la retroguardia magiara. Stavolta è l’Ungheria ad aspettare e a ripartire. Il vantaggio è un capolavoro del veterano Zoltán Gera che controlla di petto ed infila con una rasoiata di sinistro da fuori area la porta difesa da Rui Patricio. Ronaldo non punge perchè praticamente annullato da Lang e Lovrencsics. Quest’ultimo, sulla destra, è anche una spina nel fianco della difesa portoghese e sarà difficile non immaginarlo più tra i titolari al ritorno di Kleinheisler. Il pareggio nasce da un’invenzione di Ronaldo che pesca in area Nani. Dopo la pausa succede tutto nei primi venti minuti con le squadre a creare azioni di pericolo ad ogni capovolgimento di fronte. Ungheria due volte in vantaggio e Portogallo due volte a rincorrere e a pareggiare con il solito Ronaldo. Il resto è solo stanchezza e paura (portoghese) di farsi ancora e troppo male. Nei minuti finali si opta consapevolmente per un pareggio che non scontenta nessuno.
Il goal del 3-2 di Dzsudzsák |
L’allenatore
Probabilmente in ungherese conosce solo la parola goulash ma conta poco perché questo allenatore tedesco sa esprimersi benissimo grazie alle sue strategie, sinora tutte appropriate e fruttuose. Ha coraggio a tenere fuori contro l’Islanda Szalai ovvero chi gli aveva sbloccato la gara con l’Austria. Nella stessa partita mette dentro la coppia Nikolic-Böde che propizierà l’autorete islandese. Con il Portogallo cambia mezza squadra attuando dei cambi grazie ai quali tutti calciatori della “válogatott” hanno esordito in questi Europei ad eccezione di secondo e terzo portiere.
Il capitano
Balázs Dzsudzsák è il migliore in campo e non solo per la doppietta. Una partita di corsa e di sacrificio la sua, a supportare l’attacco e a chiudere in difesa. La caparbietà con la quale poi cerca e trova il secondo goal personale fanno capire perché sia il giocatore ungherese più rappresentativo e l’indiscusso capitano della squadra.
Cristiano Ronaldo
E’ indubbiamente una stella. È il solo ad animare e a concretizzare la reazione del Portogallo.Con la doppietta contro l’Ungheria è il primo giocatore della storia ad aver segnato in 7 competizioni internazionali consecutive (4 Europei e 3 Mondiali). Il colpo di tacco con cui firma il suo primo sigillo è delizioso. Un po’ meno deliziosa la reazione nervosa, ai limiti della crisi isterica, al goal del 3-2 ungherese.
Belgio
Sarà il Belgio domenica sera l’avversaria dei magiari agli ottavi di Euro 2016.Un’altra partita in cui sulla carta i valori tecnici pendono decisamente verso la parte belga per via dei vari Hazard, Fellaini, Mertens, Nainggolan. Tuttavia l’Ungheria non può ragionare da piccola anche perchè i numeri parlano di una squadra che ha tutte le carte in regola per superare il turno. E’ una partita da “dentro o fuori” da affrontare sapendo che non ci saranno prove d’appello. A mezzo secolo da un piazzamento così alto in un torneointernazionale, dopo la gara di ieri, ci sono tutte le premesse per battere altri record.
Balázs Dzsudzsák è il migliore in campo e non solo per la doppietta. Una partita di corsa e di sacrificio la sua, a supportare l’attacco e a chiudere in difesa. La caparbietà con la quale poi cerca e trova il secondo goal personale fanno capire perché sia il giocatore ungherese più rappresentativo e l’indiscusso capitano della squadra.
La reazione nervosa di Cristiano Ronaldo al 3-2 magiaro |
Cristiano Ronaldo
E’ indubbiamente una stella. È il solo ad animare e a concretizzare la reazione del Portogallo.Con la doppietta contro l’Ungheria è il primo giocatore della storia ad aver segnato in 7 competizioni internazionali consecutive (4 Europei e 3 Mondiali). Il colpo di tacco con cui firma il suo primo sigillo è delizioso. Un po’ meno deliziosa la reazione nervosa, ai limiti della crisi isterica, al goal del 3-2 ungherese.
Belgio
Sarà il Belgio domenica sera l’avversaria dei magiari agli ottavi di Euro 2016.Un’altra partita in cui sulla carta i valori tecnici pendono decisamente verso la parte belga per via dei vari Hazard, Fellaini, Mertens, Nainggolan. Tuttavia l’Ungheria non può ragionare da piccola anche perchè i numeri parlano di una squadra che ha tutte le carte in regola per superare il turno. E’ una partita da “dentro o fuori” da affrontare sapendo che non ci saranno prove d’appello. A mezzo secolo da un piazzamento così alto in un torneointernazionale, dopo la gara di ieri, ci sono tutte le premesse per battere altri record.
Hajrá Magyarország, Hajrá Magyarok!
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