lunedì 21 ottobre 2013

KALEIDOSCOPIO ITALIA 2013: IL MADE IN ITALY IN SCENA A BUDAPEST

La sala Giuseppe Verdi dell'Istituto Italiano di Cultura durante Kaleidoscopio
Si è chiusa alle 19 di ieri la seconda edizione di Kaleidoscopio Italia rassegna del Made in Italy organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura e che quest’anno è coincisa con la settimana della lingua italiana nel mondo patrocinata dal Ministero degli Esteri. Come è stato sottolineato nella conferenza stampa di apertura alla presenza delle massime rappresentanze istituzionali ed economiche italiane in Ungheria, Kaleidoscopio Italia è la prova di come la cultura ed il business camminano e si manifestano insieme. L’una integra e compenetra l’altra. A tal proposito l’Ambasciatore d’Italia, Maria Assunta Accili, ha spiegato la specificità del Made in Italy come di un sistema produttivo fortemente permeato dalla componente culturale, dalla tradizione e dalla creatività. Una simile rassegna, ha continuato l’Ambasciatore, è il luogo ideale dove non sono solo gli attori cosiddetti istituzionali a descrivere e a mostrare il Sistema Italia ma dove è il privato in prima persona a raccontare sè stesso. Per usare le parole del padrone  di casa, il direttore dell’Istituto italiano di cultura, Gina Giannotti, durante questo week-end è andata in scena la mostra del ”sapere, dei sapori e del saper fare” italiano. Kaleidoscopio Italia non è stato pertanto solo un momento di autoreferenzialità per aziende e addetti ai lavori ma una vetrina aperta al pubblico, quella che il direttore dell’Agenzia ICE di Budapest, Enrico Barbieri, ha definito una vera e propria festa. Ed in effetti è stata una festa a cui hanno preso parte in gran numero le aziende italiane stanziate in Ungheria, piccole e grandi, operanti in tutti i settori dalla gastronomia alle banche, dalla moda all’energia. Intimissimi, Eni, De Longhi, Ferrari, Unicredit, solo per fare alcuni nomi cui c’è da aggiungere tutta una serie di piccole ma solide imprese operanti nella componentistica, nelle forniture e nelle lavorazioni agroalimentari. Il connubio tra il business e la bellezza italiana, parafrasando l’intervento di Fabrizio Centrone, neo-eletto presidente della Camera di Commercio italiana in Ungheria, è rispettato in pieno nelle sale e nei corridoi del maestoso palazzo di Via Bródy Sándor, già sede provvisoria del parlamento ungherese tra il 1865 ed il 1902 e che figura anche sulle banconote da 20.000 fiorini.
C'é anche la Fiat all'interno dell'Istituto
 
Imprescindibile deus-ex-machina dell’evento lo staff di ITLGroup, realtà con esperienza ventennale in territorio magiaro operante nel campo della consulenza e della vendita di servizi alle imprese. Fiore all’occhiello del gruppo il portale di informazione economica in lingua italiana, economia.hu, strumento utilissimo per una maggiore integrazione dei nostri connazionali nel tessuto economico ungherese a cui contribuisce anche un’altro servizio costantemente aggiornato dal team di ITL: il censimento di tutte le aziende italiane in Ungheria sotto la specie di un database che le cataloga per area geografica, settore di attività, fatturato e numero di dipendenti (per una sua consultazione clicca qui). Come ci ha ricordato ”a microfoni spenti” l’amministratore unico di ITLGroup, Alessandro Farina, la società che dirige si muove nelle retrovie, svolge una funzione di raccordo tra i vari attori economici e gli abituali organi diplomatici e istituzionali di rappresentanza dando forma organica alla presenza italiana in Ungheria. Farina va anche oltre la semplice cura delle relazioni commerciali tra Italia e Ungheria. Sposare la causa dell’internazionalizzazione significa piuttosto non solo inserire le imprese in un altro paese seguendo una logica bilaterale ma renderle parte del mercato globale in un’ottica di integrazione orizzontale.

Il vademecum sulle opere italiane al Museo delle belle arti di Budapest

 
Detto delle professionalità e delle istituzioni impegnate nell’organizzazione di questa fiera del Made in Italy, Kaleidoscopio ha dato mostra di ció che di meglio c’è dell’italianità. La proiezione dei film di Alberto Sordi, Totó, e Alessandro Siani hanno divertito la platea italo-ungherese con una comicità senza tempo. I palati hanno assaporato le specialità del Bel Paese dalla mortadella alla pasta, nell’aroma del nostro caffè che ha invaso i corridoi e le sale dell’esposizione. Non è stata trascurata la cultura e la presentazione del libello ”Percorsi Italiani”, che raccoglie un vademecum di tutte le opere italiane custodite nel Museo delle belle arti di Budapest, dimostra come i Giorgione, i Raffaello e i Tiziano sono arrivati in Ungheria prima di molti altri. La premiazione poi degli alunni ungheresi a conclusione del concorso Ciao!Parliamo italiano? è stato il riconoscimento formale del successo dell’insegnamento della lingua italiana in più di 600 istituti scolastici sparsi nel paese. Niente è mancato insomma in quesa tre giorni, nemmeno il presepio, adattato originalmente nei bastioni dei pescatori, nè tantomeno la messa domenicale, a ricordarci che siamo anche un popolo di bravi cattolici e la domenica…..si va a messa! Kaleidoscopio è finito…..andate in Vespa!
 

Per la galleria fotografica di Kaleidoscopio Italia 2013 allestita personalmente sul posto da L’Ansa del Danubio sará disponibile sul profilo facebook del blog. Qui la galleria fotografica. 
 
 

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