L’approvazione della nuova Costituzione ungherese nell’aprile del 2011, gli emendamenti alla stessa, in particolare la legge sulla quarta modifica in vigore dallo scorso 1° aprile (leggi a tal proposito un precedente intervento pubblicato su DIPEO), insieme a tutta una serie di settori tra cui la disciplina dei media e l’indipendenza del potere giudiziario, sono oggetto ormai da tempo dell’attenta vigilanza del Consiglio d’Europa, della Commissione di Venezia e dell’Unione Europea.
In queste ultime settimane si stanno concentrando le pronunce e le votazioni da parte dei rispettivi organi assembleari dei lavori conclusivi svolti in seno alle suddette istituzioni. Lo scorso 14 giugno si è pronunciata infatti la Commissione di Venezia e dopo solo cinque giorni è stata la volta della Commissione libertà civili, giustizia e affari interni (LIBE) del Parlamento europeo. Lo scorso 25 giugno si è infine discusso e votato sull’Ungheria all’ Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Nel frattempo il governo di Viktor Orbán ha approvato a metà mese quella che sará la quinta modifica della Costituzione il cui testo è già stato presentato al Parlamento magiaro che dovrebbe adottarlo nell’autunno prossimo. La modifica è stata resa necessaria dalla pressione esercitata dalle citate istituzioni ed in particolare dall’ UE. Nei prossimi interventi analizzeremo tutti questi aspetti partendo proprio dai dibattiti in seno all’Unione, visto anche che la prossima settimana il Parlamento di Strasburgo sarà chiamato a votare un testo abbastanza critico nei confronti dell’Ungheria approvato dalla Commissione LIBE. Al dibattito prenderà parte il Primo ministro Viktor Orbán in persona che già in primavera aveva annunciato la sua presenza per l’occasione. Il caso ungherese darà la possibilità anche di discutere la creazione in seno UE di un meccanismo volto a far rispettare efficacemente i valori contenuti nei Trattati.
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