martedì 4 giugno 2013

4 GIUGNO. GIORNATA DELLA COESIONE NAZIONALE. DALLA VERGOGNA DI TRIANON ALLA FESTA DELL’IDENTITA’ MAGIARA

Il logo ufficiale della giornata della Coesione Nazionale
"Noi, membri del Parlamento della Repubblica Ungherese, noi che crediamo che Dio è il Signore della storia"...così esordisce uno dei primi atti dell'attuale ciclo parlamentare a maggioranza conservatrice, la legge XLV del 2010 che istituisce la giornata della Coesione Nazionale (Nemzeti Összetartozás Napja). La tempistica dell'approvazione del provvedimento, recante data 31 maggio 2010, è significativa e degna di menzione. Solo due giorni prima Viktor Orbán ha giurato di fronte all'assemblea per il suo secondo mandato di Primo Ministro. Il 26 invece il nuovo parlamento ha già modificato la legge sulla cittadinanza. Fin dall’inizio della legislatura è chiara dunque l’impronta che il nuovo esecutivo, forte peraltro di una maggioranza dei 2/3, vuole imprimere nella società ungherese. Quella di Orbán è quasi una missione, e il potere evocativo di una legge quale quella “sulla testimonianza della Coesione Nazionale” (questo il titolo preciso della legge) vale più di un intero programma di governo. La visione è quasi mistica, propria di una destra che vuole fondare la sua azione sugli elementi che storicamente più la caratterizzano: definizione di cittadinanza, terra patria, sentimento nazionale. Orbán sente forte il peso di una vocazione che per lui vuol dire adoperarsi per la nazione ungherese e l’argomento scelto per questo compito è il più adatto a compattare il popolo magiaro: il Trattato di Trianon del 1920.

Satira sulle mutilazioni territoriali ungheresi (vere) e francesi (false)

Il Regno d’Ungheria, parte integrante dell’Impero Austro-Ungarico, e per questo anche membro della Triplice Alleanza, esce sconfitto dalla prima guerra mondiale. Il tavolo dei vincitori riuniti a Versailles decide di trattare separatemante le condizioni post-belliche di Turchia, Bulgaria, Germania, Austria e Ungheria ed è proprio quest’ultima l’oggetto esclusivo del Trattato di Trianon. L’Ungheria subisce pesanti mutilazioni territoriali. La popolazione, secondo i dati dell’epoca, passa da 18 milioni a 7,6 milioni di abitanti. In particolare la popolazione di lingua ungherese che viene a trovarsi oltre-confine è pari a 3,2 milioni. Nonostante a guidare la redazione dei trattati di pace sia il principio di nazionalità, questo non sembra valere per la nazione magiara che esce fortemente penalizzata dalle decisioni dei “quattro grandi” (USA, Francia, Inghilterra, Italia). Da allora in avanti Trianon rappresenterà una tristissima pagina di storia, una vergogna nazionale, un “vulnus” insanabile per generazioni di ungheresi, specie di quelli oltre-confine, ma allo stesso tempo un simbolo in grado di unire idealmente ogni ungherese lontano dalla madrepatria.

Non a caso dunque il parlamento istituendo la giornata della Coesione Nazionale ha scelto di farla coincidere con il 4 giugno, giorno della firma del Trattato di Trianon, espressamente definito dal legislatore un “diktat-di-pace” (békediktátum). Così si legge sul sito ufficiale del Governo dedicato a questa commemorazione con toni carichi di orgoglio e suggestione: “Nel ricordarci per sempre di questa tragedia nazionale, mantenendo allo stesso tempo davanti agli occhi le nostre responsabilità storiche, questo giorno del ricordo nato in memoria di un lutto ci rende allo stesso tempo la possibilità di mostrare come nonostante le potenze straniere abbiano potuto separarci in un momento storico tempestoso, non siano però riuscite a privarci delle nostre radici culturali, della nostra lingua comune, della nostra appartenenza nazionale. Anzi, la nostra comunità nazionale seppur divisa da confini di stato è un tutto indivisibile.” A ribadire il senso di queste parole anche il Ministro della Pubblica amministrazione e della Giustizia Tibor Navracsics che intervenendo alla trasmissione radiofonica domenicale Vasárnapi Újság dell’emittente pubblica Kossuth Rádió ha sottolineato come “dipende solo da noi l’elaborazione del trauma di Trianon”.”Ci sarà sempre – ha continuato il Ministro – chi dirà che non riusciremo mai ad elaborare questo trauma e che saremo sempre costretti a confrontarci con esso, che la nazione ungherese è perdente, in declino e che niente potrà mai riuscirle nel bacino dei Carpazi. Se non crediamo in noi stessi allora daremo ragione ai nostri avversari. La nazione è riuscita sempre a rialzarsi. E’stato così tra il 1920 ed il 1938, dopo il 1945, dopo il 1956 e anche dopo il 1990”.

Un luogo simbolo dell'ungheresità. Il pellegrinaggio di Csíksomlyó in Romania
Una lettura più approfondita della legge sulla Coesione Nazionale (leggi qui il testo integrale) dimostra come restino tuttora irrisolti tutti “i problemi di natura politica, economica, giuridica e psicologica” derivanti dal Trattato del 1920.  E’ per questo che il Parlamento vincola sé stesso ad un dovere quasi naturale, quello di “operare - si legge nel preambolo – nel senso di un futuro pacifico per i popoli e per le nazioni del bacino dei Carpazi basato sulla comprensione e sulla cooperazione riunificando nel contempo un’Europa ancora divisa dalle tragedie del XX secolo”. Dal testo traspare poi un senso di profondo rispetto nei confronti di quelle “donne e uomini che nel corso degli ultimi novanta anni hanno sofferto, per il loro essere ungheresi, svantaggi e offese ed in modo particolare il ricordo va a coloro che hanno sacrificato la propria vita in nome della loro identità nazionale”. Il loro contributo è stato fondamentale per il rafforzamento dell’”ungheresità” (magyarság) che è stata in questo modo capace di superare le tragedie successive. La legge riconosce che tutte le soluzioni finora praticate per risolvere le questioni aperte dal “diktat” di Trianon hanno prodotto fallimenti. Così è stato per “l’intervento delle potenze straniere atto a modificare le frontiere come pure per le azioni volte a liquidare l’identità nazionale in nome dell’ideologia internazionalista”. Il vero punto di partenza, dispone il secondo paragrafo della legge, “è la libertà individuale  - che sottintende la scelta per la propria identità nazionale  - unita al diritto di autodeterminazione interna”. Tutto questo nel quadro delle norme del diritto internazionale e dei principi di democrazia e di rispetto delle sovranità dei singoli stati. Tuttavia il Parlamento ungherese dichiara la propria “condanna verso i tutti i tentativi di assimilazione delle nazionalità presenti come minoranze” in stati territoriali diversi dall’ Ungheria. “L’Assemblea Nazionale - recita poi il terzo paragrafo – conferma il suo impegno nella cura e nel mantenimento delle relazioni tra i membri e le comunità della nazione ungherese  così come nella promozione delle normali esigenze di autonomia di tutte le comunità e di tutte le loro espressioni così come si fondano sulla pratica accettata in Europa”.
La Casa dell'Ungheresità (Magyarság Háza) - a sinistra

La Casa dell'Ungheresità (Magyarság Háza) - interno

Uno dei luoghi principali della giornata sarà la Casa dell’Ungheresità (Magyarság Háza) dove bambini ungheresi provenienti anche da oltre-confine inaugureranno in mattinata alla presenza del sottosegretario responsabile per le politiche nazionali Zsuzsanna Répás una loro creazione simboleggiante la Coesione Nazionale. La Casa dell’Ungheresità situata nella suggestiva piazza della Santissima Trinità di fronte alla chiesa di Re Mattia è stata recentemente restaurata e si propone di essere il luogo dove per eccellenza si curano tutte le iniziative a sfondo culturale volte a sollecitare le relazioni magiare-magiare (magyar-magyar) così da rafforzare e promuovere l’identità nazionale soprattutto nelle giovani generazioni. L’organizzazione della giornata della Coesione Nazionale gode del patrocinio del Governo e di due fondazioni impegnate nella promozione della cultura ungherese, la Fondazione Gábor Bethlen (che gestisce un proprio fondo omonimo finanziato dallo stato) e l’Associazione Rákoczi. La giornata ha anche una sua colonna sonora, un vero e proprio inno, il Canto della Coesione (Összetartozás Dala), composto dal giovane jazzista Bálint Bársony e che è accompagnato da un videoclip (guarda) che è stato presentato di recente in una conferenza stampa (guarda) lo scorso 22 maggio all’ Akvárium Klub.
Sul sito ufficiale della giornata c’è anche una pagina (leggi qui) dedicata ad un elenco in cui vengono riportati tutti gli ungheresi illustri (politici, scrittori, compositori, artisti) che sono nati al di fuori dei confini attuali dell’Ungheria, i cosiddetti “nati nella patria carpatica” (Kárpát-haza szülöttei).

Consulta qui il sito ufficiale del Governo dedicato alla giornata della Coesione Nazionale. 

Fonti: hirado.hu, kormany.hu, mkogy.hu

1 commento:

  1. La Casa dell'Ungheresità un tempo era il collegio degli studenti stranieri, perché negli anni '60 l'Ungheria andava fiera del carattere cosmopolita del Paese. La sera del sabato la sala più grande si trasformava in sala da ballo, vi suonarono i complessi più in voga. Ne conservo ricordi molto vivi e cari, ci andavo spesso.

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